Data presunta del parto

Un giorno o forse un giovedì (come sembra suggerirmi il mio programma di videoscrittura) il mondo riderà di noi o (ancora forse) lo sta già facendo, come mi ha suggerito a scuola un collega professore nonché psicologo, un giorno, diceva un noto mistico indiano, l’intero sistema scolastico come noi lo conosciamo non avrà più senso, e già poco ne ha, visto che spinge orde di giovani a passare dai diciotto ai venticinque anni ad imparare ciò che è già universalmente accessibile tramite memorie digitali, un giorno o forse un giovedì di scuola a scuola si insegnerà anche la fisica degli ultimi cento anni, compresa la quantistica che di anni ne ha proprio cento, certamente un giovedì si avvererà compiutamente la profezia del “Neuromante” di William Gibson (ne abbiamo già avvisaglie) e la nostra corteccia cerebrale entrerà nel web, un giovedì non tutti gli esseri senzienti ed autodeterminati scaturiranno necessariamente da un feto ma potrebbero per esempio sorgere per mezzo di un matrimonio riformato, poco biblico, tra la biologia e la tecnologia, in quel giorno e negli immediati successivi alcuni ministri del culto impazziranno ed i nuovi illuministi scinderanno loro stessi in sette scuole contrapposte, di riformato ci sarà necessariamente anche il concetto di anima. Un giovedì la spiritualità si libererà della religione e la scienza sarà più grande di Piero Angela perché non si può fermare il vento con una mano anche se questa mano è affetta da elefantiasi e quindi forse un giorno raggiungeremo il Socrate platonico per poi superarlo non solo dunque conoscendo noi stessi ma “sentendo” noi stessi, cessando il dramma pirandelliano (o goffmaniano o lacaniano dipende dai vostri studi) in cui l’io è solo una cipolla “sbucciabile” della quale alla fine resta solo la puzza.

La data presunta del parto è il venticinque agosto, allora, secondo i medici nascerà Chiara, chissà se a trent’anni Chiara, oltre a ridere di noi vivrà in un mondo giuridico differente, in cui qualunque ammenda o sanzione è commisurata al reale tenore di vita del trasgressore, compreso un banale “autovelox”: cento euro pesano differentemente per chi ne guadagna ottocento e per chi ne racimola ottomila, un mondo giuridico in cui un tribunale sovranazionale con gli strumenti per essere coercitivo impedisce ad una multinazionale, che delega a imprenditori canaglia del Terzo Mondo lo sfruttamento di bambini, di operare altrove, magari in Occidente, seppure con regole accettabili: se delinqui per interposta persona in Asia non ti vogliamo a Bologna.

La data presunta del parto è il venticinque agosto, allora, secondo i medici nascerà Chiara, mia figlia: è un giovedì per inciso.