L'isola di Busi

di Fabio Orrico

Ieri pomeriggio mi sono guardato su youtube le sparate di Aldo Busi all’isola dei famosi e ho assistito a un grande momento di televisione. Una precisazione: non è che mi sveglio la mattina sperando di assistere a un grande momento di televisione. Io non guardo reality, fiction e altre stronzate che ammorbano l’italico tubo catodico. Non sto qui a vantarmene e non voglio parlare male della televisione, anche perché la televisione è una cosa neutra. Se in tv ci fossero bei programmi, se nel corso di un programma di informazione si ascoltasse il parere di Antonio Moresco piuttosto che di Giorgio Galli, se in prima serata si potesse vedere un bel film senza tagli al posto della solite fiction da bancarella, se ogni singola cosa che accade nel nostro paese non necessitasse della chiosa di un alto prelato, se al posto di adolescenti che strillano e si accapigliano si decidessero a trasmettere un onesto film porno, se, se, se, sì insomma io allora la tv la guarderei senza problemi. Comunque, torniamo a noi: all’isola dei famosi è andato Aldo Busi che, secondo me, è un grande scrittore e siccome io sono un tipo molto formale, molto attento all’etichetta ho spesso nutrito non poca antipatia per il Busi. Tutte le volte che l’ho visto berciare in qualche trasmissione mi sono sempre chiesto chi glielo faceva fare. Mi sono sempre domandato perché uno che è in grado di scrivere Seminario sulla gioventù e Sodomie in corpo 11 debba andare a fare il buffone in tv. Forse avrei dovuto nutrire meno pregiudizi e ascoltare anche quello che diceva perché, scusate la banalità, Busi è tutt’altro che un buffone. Busi è proprio il contrario di un buffone. C’è voluto youtube, c’è voluto un pomeriggio pigro e noioso per farmelo capire. In pochi minuti Busi ha dimostrato con adamantina evidenza lo stato di degrado, di abbruttimento in cui stiamo vivendo. Di fronte a una balbettante Ventura che, a ogni parola del nostro, si sforzava di sembrare indignata quando era molto evidente che era solo terrorizzata, Busi ha detto una scandalosa verità: non si può parlare di cose serie in tv, a meno che non si voglia finire oscurati. Che meraviglia. La verità, semplicemente. E detto con una tale chiarezza, precisione, che c’è voluta tutta la cattiva coscienza di un pubblico plagiato per sottolineare la cosa con risate e fischi. Non si può parlare nella televisione italiana del rapporto fra letteratura e politica, della rivoluzione francese, di Cesare Beccaria perché “i cameramen se la danno a gambe”. Poi, testuale: “In Italia il criminale non è colui che commette il crimine ma colui che lo denuncia” (cui la Ventura risponde con un rantolante “eh… lo so”). Busi è stato, mi sembra, radiato dalla Rai tutta. Perchè in democrazia ognuno può dire quello che gli pare.

2 pensieri su “L'isola di Busi

  1. ho mandato un altro messaggio non so se è arrivato comunque volevo ringraziare Fabio Orrico per quello che ha scritto ,Aldo Busi è stato censurato perchè la verità del nostro popolo è quella del silenzio la verità è stata sempre temuta ,lui ha fatto un quadro di noi reale ,la televione ci bombarda solo con cazzate e questo lo sa benissimo tanto il suo pubblico e quello che manda all’isola.

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